GIOVEDI' SANTO - Processione dei Crociferi

La sera del Giovedì Santo si svolge la tradizionale visita agli Altari della Reposizione, quelli che un tempo venivano chiamati "Sepolcri".
Subito dopo la S. Messa "in Coena Domini" le chiese spalancano i battenti, rimanendo aperte per tutta la notte. A partire da questo momento, le ore della notte verranno scandite da "i colp oscheur" (i colpi oscuri) dei fuochi d'artificio.
Alle ore 20.00 dalla Chiesa della Madonna della Lama inizia la processione del Primo Crocifero (Craocia Vecchie), il Crocifero più anziano (non per la sua età anagrafica, ma per gli anni accumulati nella penitenza di "portatore"); questi ha il privilegio di essere accompagnato da una piccola folla, circondato da fiaccole e da "trozzue" (raganelle di legno) trascinate dai bambini.
Tutto questo, molto probabilmente, vuole ricordare la scorta dei pretoriani e il dileggio vociante della folla che accompagnò Gesù lungo il doloroso andare da Caifa a Pilato, prima della condanna.
.
Al passaggio del Primo Crocifero il Sindaco, massima autorità civile del paese, da fuoco all' enorme catasta di legno (a fanov) sistemata di fronte al sagrato della chiesa della Madonna della Lama, formata dai rami secchi depositati dai contadini durante la Quaresima per propiziare il raccolto nei campi.
Nel simbolismo evangelico ciò potrebbe ricordare il fuoco nell' atrio del Pretorio presso il quale, prima del canto del gallo, per tre volte S. Pietro rinnegò Gesù Cristo.
Sulla parete centrale della piazza viene esposto un drappo funebre su cui sono stampate quattro lettere, P.D.N.I. (Passio Domini Nostri Jesu) mentre un tamburo annuncia la condanna a morte.
Subito il paese si llumina del riverbero dei ceri rossi posti su tutte le finestre e i balconi, quasi a testimonianza della partecipazione di ogni famiglia al Mistero della Passione di Cristo.
Al Primo Crocifero seguono gli altri, arrivando addirittura ad un numero che supera il centinaio.
I Crociferi, figure emblematiche della Settimana Santa nojana, vestono un saio nero, con un cappuccio che copre il volto, portano una corona di spine sul capo, trascinano al piede scalzo una catena di ferro e prendono sulla spalla una pesante croce che scava dolorosi e profondi solchi sugli omeri.
Nel più rigoroso silenzio, vanno di chiesa in chiesa. Sul portale, ad ogni chiesa, depongono il loro grave fardello per essere liberi di flagellarsi con la catena che gli ha appesantito il passo e ferito la caviglia.
I Crociferi visitano "i S-bbulcr" (i Sepolcri) attraversando in ginocchio la navata della Chiesa e percuotendosi le spalle fino all'altare dove l' Ostia, chiusa nel ciborio , ricorda l' istituzione della Eucarestia.
.
.
..
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
- Foto tratte dal sito Settimana Santa in Puglia
.